Che cos'è un indice?

Quali sono i principali tipi indici di mercato? Come si calcolano? E che importanza hanno per gli investitori? In questo articolo trovi le risposte a queste e altre domande.

Le informazioni principali

  • Un indice monitora la performance di un gruppo di titoli che rappresentano un segmento specifico del mercato. In questo modo, gli indici funzionano come barometri del mercato.
  • Gli indici più conosciuti (ad esempio FTSE MIB, S&P 500, Dow Jones) sono indici azionari, ma esistono indici anche per altre classi di attività.
  • Nella maggior parte degli indici azionari i componenti sono ponderati in base al valore di borsa delle società incluse.

1. I fondamentali

Un indice traccia la performance di un gruppo di titoli. In genere, gli indici misurano l'andamento di un paniere di azioni progettato per seguire una specifica area del mercato. Può trattarsi di un indice ad ampio spettro che tiene conto di un intero mercato, come l'indice Standard & Poor's 500 (in breve S&P 500), oppure di indici più specifici che tengono conto di un particolare settore o industria (ad esempio MSCI Europe Energy o MSCI World Health Care). In generale, gli indici azionari sono uno strumento semplice ma utile per ottenere informazioni sulla situazione di una determinata regione economica o di un settore. Ad esempio, una performance positiva prolungata dell'indice FTSE MIB può indicare uno sviluppo positivo dell'economia italiana. Oltre agli indici azionari, esistono anche indici per altre classi di attività, come obbligazioni societarie, titoli di Stato o materie prime.

Due dei criteri principali di un indice sono investibilità e trasparenza: la metodologia della sua composizione è chiaramente definita e resa pubblica dal rispettivo fornitore di indici (l’ente che compone l’indice come ad esempio la società MSCI nel caso del MSCI World Index). Gli investitori non possono investire direttamente in un indice, ma possono acquistare un fondo indicizzato o un ETF che lo replica. Le performance di un indice e dei fondi indicizzati/ETF ad esso riferiti spesso differiscono leggermente. Questa differenza è chiamata tracking difference.

2. Gli indici più popolari

Nome

Paese/Regione

Descrizione

MSCI World

Globale

Le circa 1.500 maggiori società quotate in borsa per free float* in un totale di 23 paesi industrializzati.

MSCI Emerging Markets

Globale

Le circa 1.400 maggiori società quotate per free float* in un totale di 25 mercati emergenti.

MSCI ACWI (All Countries World Index)

Globale

Contiene tutte le società dell'MSCI World e dell'MSCI Emerging Markets.

Dow Jones Industrial Average

USA

30 grandi società statunitensi, ponderate in base al prezzo per azione e ad altri fattori

S&P 500

USA

Le 500 maggiori società statunitensi quotate in borsa per free float*.

Nasdaq 100

USA

Le 100 maggiori società IT statunitensi quotate in borsa per free float*.

Euro STOXX 50

Europa

Le 50 maggiori società europee quotate in borsa per free float*.

DAX 40

Germania

Le 40 maggiori società tedesche quotate in borsa per free float*.

FTSE 100

Gran Bretagna

Le 100 maggiori società britanniche quotate in borsa per free float*.

CAC 40

Francia

Le 40 maggiori società francesi quotate in borsa per free float*.

Nikkei 225

Giappone

Le 225 maggiori società giapponesi quotate in borsa, ponderate per il prezzo per azione e altri fattori

CSI 300

Cina

Le 300 maggiori società cinesi quotate in borsa (A-shares) per free float*.

Hang Seng

Hong Kong

Le 50 maggiori società quotate a Hong Kong per free float* (H-shares)

*Il free float è la somma delle azioni che sono disponibili per il mercato e che non sono, ad esempio, nelle mani delle famiglie fondatrici.

3. Categorie

Per decidere quali titoli includere in un indice vengono presi in considerazione diversi criteri.

Un indice di riferimento (benchmark) copre un mercato regionale o globale e consente di confrontare i fondi tra loro o in relazione ad altri settori o mercati (ad es. S&P 500 o EURO STOXX 50).

Un indice blue-chip contiene le maggiori società di un paese, di una regione o del mondo (ad esempio il FTSE MIB, che tiene traccia delle 40 maggiori società italiane quotate in borsa).

Un indice settoriale o industriale contiene azioni che operano principalmente in un determinato settore (ad esempio, produzione di automobili o banche).

Un indice strategico segue una strategia predefinita nella selezione dei titoli (ad esempio, ShortDAX; inverte la performance del DAX).

Un indice sostenibile si basa su un indice esistente, ma contiene solo i titoli dell'indice originale che soddisfano determinati criteri ambientali o sociali (ad es. DAX ESG).

4. Come calcolare un indice

I fattori principali per calcolare un indice sono tre. In primo luogo, si determina un punto di partenza. Per la maggior parte degli indici si tratta del giorno in cui viene calcolata inizialmente la loro composizione. Per alcuni indici vengono effettuati anche calcoli retrospettivi. Il FTSE MIB, ad esempio, viene calcolato dal 31 Dicembre 1992, giorno in cui è partito da 10.000 punti.

In secondo luogo, si stabilisce se l'indice tiene conto solo dei prezzi delle azioni (indice dei prezzi) o anche di tutti i redditi derivanti dal possesso delle azioni (indice di rendimento totale o total return index).

Nel caso di un indice dei prezzi, il livello dell'indice è determinato esclusivamente sulla base dei prezzi delle azioni e di solito viene rettificato solo per i proventi dei diritti di sottoscrizione e dei pagamenti speciali. I pagamenti dei dividendi e le variazioni di capitale non sono inclusi nel prezzo. Questo può portare, ad esempio, a un calo dei prezzi alla data di registrazione dei dividendi. Tuttavia, nel caso dei fondi indicizzati e degli ETF su indici di prezzo, i dividendi vengono spesso pagati. Molti indici blue-chip, tra cui il Dow Jones, il Nikkei 225, il FTSE 100 e il CAC 40, non tengono conto dei dividendi e sono quindi indici di prezzo.

L'indice di rendimento totale (Total Return Index) si calcola come se tutti i dividendi e gli altri proventi derivanti dal possesso delle azioni fossero reinvestiti nelle azioni. Una distribuzione o un pagamento di dividendi non ha quindi alcun effetto sul prezzo. Lo S&P 500 e molti altri indici sono calcolati sia come indici di rendimento che di prezzo.

5. Ponderazione dei componenti

Esistono vari modi per ponderare i componenti di un indice. Ecco i metodi più comuni illustrati in breve.

Indici price weighted - In un indice ponderato per prezzo il peso di ogni componente è rappresentato dal prezzo delle azioni. Un prezzo dell’azione alto corrisponderà quindi ad un alto peso nella composizione dell’indice. Aziende con prezzi delle azioni alte, ma poche azioni in circolazione avranno quindi un peso maggiore anche nel caso abbiano un valore totale di borsa (prezzo azione X numero azioni in circolazione) basso. Esempi di questo tipo di ponderazione sono il Dow Jones Industrial Average e il Nikkei 225.

Indici equally weighted - In un indice equamente ponderato (equally weighted), tutti i componenti sono ponderati allo stesso modo, indipendentemente da criteri quali la capitalizzazione di mercato. Ciò significa che la performance di ogni componente gioca un ruolo uguale nella performance dell'indice. Dato che la capitalizzazione di mercato delle diverse società si sviluppa in modo diverso, la ponderazione dei singoli componenti deve essere adeguata regolarmente per garantire una ponderazione uguale e costante.

Indici value weighted - In un indice ponderato per il valore di mercato, il peso di un componente è calcolato moltiplicando il prezzo corrente per il numero di azioni emesse diviso per la somma delle capitalizzazioni di mercato di tutti i componenti dell'indice.

Indici free float weighted - In un indice ponderato per free float, i pesi sono calcolati inizialmente come in un indice ponderato per la capitalizzazione di mercato, ma sono poi aggiustati per il numero di azioni chiuse o strategicamente detenute che non sono disponibili al pubblico. Queste azioni possono essere detenute, ad esempio, da governi, società affiliate, fondatori o dipendenti. In questo modo, solo le azioni in libera circolazione sono incluse nel calcolo. Questo metodo di ponderazione è quello più comunemente utilizzato e viene applicato, tra gli altri, al DAX, allo S&P 500 e al Nasdaq.

6. Inclusione in un indice

Poiché molti indici mirano a monitorare la performance di un gruppo definito di azioni, ad esempio le 40 maggiori società di un Paese in base al free float (come il FTSE MIB), devono essere aggiornati regolarmente. Per questo, si utilizzano vari criteri definiti in anticipo per verificare costantemente se una società deve essere sostituita. Si distingue tra criteri di inclusione generale nell'indice e criteri in base ai quali le società vengono assegnate a un ordine.

Per l'S&P 500 vengono presi in considerazione criteri tra cui una capitalizzazione di mercato minima di 8,2 miliardi di dollari e un risultato operativo positivo sia nel trimestre precedente l'inclusione che, in valore aggregato,nei quattro trimestri precedenti l'inclusione. I criteri vengono regolarmente rivisti da un gruppo di esperti. La situazione è diversa per l'indice Dow Jones Industrial Average, anch'esso molto noto. La selezione dei titoli è esclusivamente a discrezione dell'editore, il Wall Street Journal. Non esistono quindi regole chiare come nel caso dell'S&P 500. Tuttavia, è evidente che vengono selezionate le società con un marchio noto e/o con una lunga storia di successo alle spalle.


Author-Stefan-Wennemar

Stefan Wennemar, CFA

Stefan è Senior Portfolio Manager nel team Wealth Management. È specializzato in gestione di portafogli, analisi dei dati e ricerca sui temi dei mercati finanziari. Ha conseguito una laurea in Economia e Commercio presso la Goethe University di Francoforte e un Master in Finanza alla Stockholm School of Economics.